Come Scaldare Le Gomme della Moto - pt. 2/2

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Come Scaldare Le Gomme della Moto - pt. 2/2
Non tutti sanno come scaldare le gomme della moto nella maniera corretta. Andiamo a vedere la SECONDA PARTE della tecnica da applicare (in pista e strada) e capiamo come mai

Abbiamo visto nell'articolo precedente come scaldare le gomme della moto. Continuiamo andando a parlarne più approfonditamente.

Per vedere anche gli altri nostri articoli raccolti e in ordine vai a: Le Guide del Giovedì

 

Due parole sulle termocoperte

Se hai le termocoperte (e le hai usate in maniera corretta) le tue gomme saranno sin da subito ad una temperatura quasi ottimale, il che fa diventare quanto descritto fino ad ora non più necessario.

 

Il fatto che non sia necessario non vuol dire che sia inutile farlo comunque, ti spieghiamo perché.

Chiariamo due cose importanti:

  • usare le termocoperte in maniera corretta vuol dire scaldare sia lo pneumatico sia il cerchione, e
  • le temperature raggiunte con le termocoperte sono sicuramente maggiori rispetto a quelle di chi parte con la gomma “al naturale”, ma raramente sono perfette.

 

Le termocoperte sono un dispositivo elettrico che può non funzionare a dovere, essere tarato male, essere di cattiva qualità o perdere di precisione nel tempo.

 

All’interno delle termocoperte poi, le resistenze che scaldano la gomma possono essere disposte in vari modi, che hanno efficacia variabile.

 

Già solo per questi motivi capisci bene che affidarti ciecamente alle termocoperte non è sempre saggio, e dare comunque una scaldata “alla vecchia maniera” (in pista!) alle gomme ti assicura di raggiungerne la temperatura ottimale.

Ovviamente, per farlo ti basterà meno tempo rispetto a chi parte con la gomma fredda dai box.

 

Considera inoltre che fare i primi km con un approccio meno aggressivo in curva ti darà anche modo di scioglierti nei movimenti, permettendo anche a te di arrivare gradualmente al meglio della tua forma per i giri veloci.


In nessuno sport si va al massimo senza essersi prima scaldati, e la moto in questo è uno sport come tutti gli altri.

Nessun maratoneta inizierebbe lo sprint senza essersi adeguatamente riscaldato.

Perfino in MotoGP e Superbike fanno il “giro di riscaldamento”, per cosa credi che sia?

Per dare tempo alla moto e al pilota di essere al massimo prima della vera partenza, che è dopo almeno un giro intero.

 

Certo, ci sono delle termocoperte di qualità altissima e che funzionano davvero bene.

Noi per primi ci affidiamo alle termo per le gare e per alcuni Corsi.

Quindi SE disponi di termocoperte di ottima qualità siamo tranquilli nel dirti che sei al sicuro.


 

Ulteriore considerazione: la sicurezza.
Magari hai le migliori termocoperte sul mercato, le gomme sono perfette e tu sei al terzo turno, sciolto al massimo e pronto a dare tutto sin dalla prima curva. Ma gli altri?

 

In pista non sei da solo, e devi comunque prestare attenzione a chi ti circonda.

Non dare mai per scontato che quello che è vero per te lo sia per tutti.

 

Magari la persona che si appresta ad affrontare la curva dove stai arrivando a cannone vuole prendersi il primo giro per entrare in confidenza con la moto.

Nei limiti del normale, ne ha tutto il diritto.

 

Che succede se tu arrivi a 300 all’ora, stacchi al limite e entri alla seconda curva come per fare il tempo da qualifica?

Trovarsi qualcuno in traiettoria non è mai piacevole, soprattutto se si è al limite e la differenza di velocità è sostanziale.

 

Per tutti questi motivi, anche se hai le termocoperte, è bene iniziare ogni turno in maniera…indovina come? Progressiva.

 

 

Detto questo, se vuoi possiamo consigliarti alcune delle termocoperte con cui noi ci troviamo bene.

 

C'è un'abbondanza di produttori di termo sul mercato, a te la scelta di quello che preferisci.

La nostra esperienza ci porta a consigliarti marchi come Capit, IRC Components e Thermal Technology.

 

Termocoperte Capit

Cliccando sui link che ti abbiamo messo qui sopra troverai dettagli sulle termocoperte e i prezzi più aggiornati.

 

Come NON scaldare le gomme

  • Andare a zig-zag

Pratica molto diffusa è quella di andare a zig-zag in pista.

Non c’è niente di più inutile e controproducente.

 

Andare a zig-zag non solo non genera una quantità rilevante di calore per le gomme, ma pone anche un rischio per te e per gli altri.


Quando vai a zig-zag infatti stai in realtà chiedendo alla gomma che ti dia grip agli angoli di piega che fai.


Finchè pieghi poco (come di solito fortunatamente succede agli zigzagatori) la gomma ti supporta e pensi di starla scaldando.

Appena vai oltre alla piega che la gomma fredda riesce a tollerare, rischi seriamente di scivolare.

 

Inoltre, zigzagare in rettilineo ti trasforma in un oggetto con direzione e velocità imprevedibili per chi ti sta dietro.

Farai cadere o verrai tamponato da chi sta andando già forte o da chi sta scaldando le gomme nel modo giusto, è solo una questione di tempo.

 

Non farlo.

 

"Ma in TV lo fanno!".
I piloti di moto che in tv vedi zigzagare non stanno scaldando le gomme, che sono appena uscite dalle termocoperte.

Quello che stanno facendo è chiedere aderenza alla gomma, per capire se ce n’è.

Per capire se e quanto grip c’è insomma.

Scaldare la gomma non c’entra nulla.

Un pilota ha una sensibilità estremamente sviluppata per queste cose.

 

Mettendo letteralmente alla prova la propria gomma è in grado di capire non solo se ha grip oppure no, ma anche quanto grip ci sia in un dato punto della pista.

 

Questo perché il giro dopo sarà il primo giro di gara, lui/lei dovrà già star andando al massimo e ci sarà meno tempo per le verifiche.

Più informazioni ha, più forte può andare.

 

Queste tuttavia sono cose piuttosto difficili e avanzate, ben oltre al livello del pistaiolo zigzagatore tipo.

 

Vuoi provare a sentire il grip anche tu?

Prova pure, ma assicurati di non disturbare quelli dietro e tienine a mente utilità e rischi.

Fallo solo se dietro di te la pista è libera.

 

"Ma in TV lo fanno! 2".

I piloti di macchina zigzagano eccome (e le derapate iniziali fanno parte del fascino della Formula 1 e altre categorie).

 

Lo zigzag in macchina ha senso perché le quattro gomme lavorano sul piano orizzontale.

Derapando si flettono i lati dello pneumatico. Come abbiamo visto prima, flessione e attrito generano il calore nella gomma.

 

Le gomme da moto, semplicemente, lavorano in maniera diversa.

Quello che funziona per i piloti di macchina non funziona per noi motociclisti.

 

  • Qualsiasi altra cosa…

…che non sia quello che abbiamo visto nella sezione “Come scaldare le gomme in pista”.
La fantasia delle persone non ha limiti, e negli anni ne abbiamo viste davvero tante.

 

Ci piace ricordare con un sorriso i burnout prima di entrare, un classico che oltre a scaldare (male) una sola delle due gomme, la distrugge anche.

Meravigliosi, ma poco efficaci.

 

Molto scenica anche la moto vicino alla griglia nella pausa pranzo.

Noi di Portami in Pista siamo partiti dalla Romagna - la nostra terra di origine - prima di arrivare ad aiutare motociclisti con i nostri Corsi di guida in quasi tutte le piste d’Italia.

Al cuor non si comanda, il fascino della grigliata ci è irresistibile: quindi lasceremo a te il compito di commentare questa “tecnica”... ormai ti abbiamo dato tutti gli strumenti per capire da solo!

 

Sinceramente non sappiamo cos’altro aspettarci, ma il consiglio valido rimane sempre quello: accelera dolce e a fondo a moto dritta, frena dolce e a fondo a moto dritta, sciogliti e sii progressivo in curva.

 

Quanto ci vuole per scaldare le gomme?

La verità è che non c’è un numero di km, curve o giri perfetto per tutti e per tutti gli pneumatici.

Ci sono tanti fattori che determinano quanto ci vuole a scaldare le gomme.

Alcuni esempi sono la temperatura con cui parti (gomme nude o da termocoperte?), la conformazione del tracciato, il tipo e marca di gomme che hai, se le gomme sono nuove o usate, la pressione, il tuo peso e quello della moto, il clima che c’è e così via.

 

Come regola generale, se le gomme sono senza termocoperte è bene procedere per gradi durante il primo paio di giri.

Dal terzo giro in poi sia tu che le tue gomme dovreste essere in condizione vicino all’ottimale, ma devi verificare la risposta delle tue gomme con la tua moto e con te sopra di volta in volta.

Con la pratica diventerai sempre più bravo a capire se hai grip o no, e quanto ne hai.

 

Con le termocoperte abbiamo visto che il processo è più veloce, e addirittura nel giro di un paio di curve potresti essere già in temperatura…valgono però comunque i consigli sulla sicurezza che ti abbiamo dato prima.

Mi servono le termocoperte?

Abbiamo visto come le termocoperte possano essere un valido alleato in una giornata in pista.

Le termocoperte si occupano per te della maggior parte del lavoro dello scaldare le gomme, e ti assicurano di montare in sella con gli pneumatici in temperatura quasi ottimale.

Niente di più, niente di meno.

 

Sicuramente sono una bella comodità ma per l'amatore medio non sono una necessità stretta.

Se non hai le termocoperte, semplicemente ti servirà un po’ di tempo in più per portare i tuoi pneumatici alla loro temperatura preferita.

 

Fatto ciò con i consigli che ti abbiamo dato su come scaldare le gomme, disporrai dello stesso grip di cui dispone chi monta le termo su gomme di tipo e condizione simile alla tua.

 

Le termocoperte sono invece necessarie se hai pneumatici slick, se giri davvero forte, se sei un pilota in gara/test.

Sono inoltre molto utili con gomme stradali-sportive molto performanti.

 

Un altro benefit delle termocoperte, se usate nella maniera corretta, è quello di prolungare la vita utile dei tuoi pneumatici andando a ridurre il numero di cicli di riscaldamento che le gomme vivranno nell’arco della giornata.

 

Un ciclo di riscaldamento è ciò che lo pneumatico attraversa da quando è freddo, a quando si riscalda, fino a quando ritorna ad essere freddo.

 

Cercando di essere molto sintetici e glissando sui meccanismi chimici e fisici alla base del funzionamento delle gomme, quello che ti serve sapere è che con ogni ciclo di riscaldamento si verificano delle reazioni che determinano l’usura dello pneumatico (parleremo più nel dettaglio di una di queste nella guida al consumo delle gomme).

 

In sostanza, più volte la gomma da fredda si scalda e poi torna fredda, più ne soffrirà.

Le gomme stradali sono più resistenti a questo danno, le gomme pistaiole sono più suscettibili.

 

Utilizzando le termocoperte nel modo corretto -cioè rimettendole subito alla fine di ogni sessione e settandole alla giusta temperatura- riusciremo a far compiere alle nostre gomme il minor numero di cicli possibile.

Idealmente addirittura uno solo al giorno: da fredde le scaldiamo prima del primo turno, le manteniamo calde tutta la giornata, infine le facciamo raffreddare a fine giornata, dopo l’ultimo turno).

 


Attenzione: questo non vuol dire che non consumeremo la gomma, anzi.

Semplicemente, la consumeremo in modo più regolare e meno “violento”, di conseguenza la gomma offrirà performance più a lungo.

 

In conclusione: ti servono le termocoperte?

Dipende che motociclista sei.

Se fai le gare, sì.

Se il tuo obiettivo è andare in pista per divertirti e migliorarti, non sono una necessità.

Se inizi a dare gas interessante, possono essere davvero molto utili.

 

In ogni caso, se usate bene, sono un valido aiuto sia psicologico che tecnico.

 

Non hai le termocoperte e vuoi provare l’esperienza di usarle, per capire e migliorarti?
Noi di Portami in Pista siamo qui apposta per formare motociclisti completi.

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