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La scorsa settimana abbiamo parlato dei guanti da moto e come sceglierli, clicca qui se ti interessa!
La protezione degli arti inferiori è fin troppo trascurata e, tra gli stradisti, non è infrequente trovare anche biker in infradito o con i tacchi (!!!).
Una stima ha decretato che il 16% delle persone riporti danni ai piedi e il 23% alle caviglie: numeri non da poco, specialmente se poi le conseguenze si rivelano permanenti o di lunga guarigione.
Già uno studio del 1981 evidenziò che l'utilizzo di stivali specifici abbatte il rischio di lesioni del 50%!
A oggi, con la tecnologia di cui le aziende dispongono, questa percentuale sarà sicuramente aumentata.
Sicuramente ci sono delle differenze tra noi "pistaioli" e chi, invece, ama guidare per strada e per passi.
Se non altro nell'obbligo di indossare le protezioni adeguate. Parimenti, il discorso sulle scarpe tecniche è a dir poco irrilevante quando non sono nemmeno ammesse nei circuiti.
Differenza scarpe e stivali
Sicuramente la comodità fa la differenza. Molti "fratelli" prediligono le scarpe per questo, spesso associandole a tragitti brevi.
Sinceramente, il consiglio è quello di scegliere sempre gli stivali, ma - in caso contrario - è bene puntare dei modelli di scarpe affidabili, che realmente garantiscano protezione e che, non da ultimo, siano comode alla guida.
Nonostante assomiglino spesso alle normali sneaker, è necessario non confonderle! Perché le scarpe da moto sono state progettate proprio per questo scopo, quindi no: non è la stessa cosa!
Gli stivali da moto
Gli stivali sono, come ribadito poco sopra, il non plus ultra per la protezione dei propri piedi. Vero è che, probabilmente, perdono leggermente in comodità ma se è questa che cercassimo, andremmo alle terme e non in moto!
La prima nota tecnica cui fare riferimento è la resistenza alle abrasioni da caduta o da scivolata, indicazione che si basa su due livelli legati al tempo di resistenza, che può essere di 5 o di 12 secondi.
La scelta della pelle per la realizzazione della calzatura è legata proprio a questo.
Ancora, è necessario badare bene alla mobilità della caviglia. Alcuni marchi, infatti, hanno predisposto delle barre antitorsione all'interno dello stivale, oppure una piastra in carbonio: tutti accorgimenti volti a evitare la flessione dorsale del piede.
Sempre all'interno, lo stivale da moto presenta una buona imbottitura che protegga e isoli sia le dita che la caviglia.
Un altro elemento fondamentale è la resistenza agli agenti atmosferici. Non solo i viaggiatori amano tenere i piedi al caldo... immaginate un turno in pista con gli stivali bagnati: sarebbe una tortura!
Sensibilità sulle pedane: da non sottovalutare questo aspetto. La difficoltà nel muovere il piede, nel raggiungere le leve o nel poggiarsi sulle pedane si traduce in pericolo, quindi - pur non potendo provare gli stivali sulla propria moto - è bene "simulare" i movimenti perché, a differenza di una maglietta in cotone, "se lo lavi non cede!".
Quindi, riassumendo: rigidità esterna, ma flessibilità.
Normativa
Ovviamente gli stivali sono soggetti alle stesse normative in merito all'omologazione che riguardano gli altri accessori da moto. Questi devono presentare il marchio CE, comprovante la conformità agli standard europei sulla sicurezza.
Chi acquista degli stivali per gareggiare\correre, si orienterà verso una omologazione di livello 2, il più specifico e completo (migliore della 1, che è generalmente preferita da chi cerca un prodotto meno performante, ma comunque idoneo). A tal pro, ricordiamo quanto detto poco sopra: per l'omologazione 1 il livello di abrasione è di circa cinque secondi, mentre per gli stivali con omologazione 2, tale livello sale a 12.
L'omologazione
Riassumendo: lo stivale deve essere:
- rigido
- difficile da penetrare da parte di corpi contundenti
- resistente alle abrasioni
- resistenti all'acqua
- capaci di proteggere le articolazioni sensibili -caviglia e piedi-
- idoneo a coprire e difendere la tibia
- comodo
- ergonomico
Le appena citate caratteristiche sono menzionate nello standard EN 13634, il quale detta legge sulla realizzazione delle calzature da moto e sugli stress test cui sottopore gli stivali per uso "professionale".
Questa normativa ha trovato larga accoglienza tra le aziende, le quali aderendo hanno "sfornato" diversi prodotti per tutti i gusti, le esigenze e le tasche!
Purtroppo sono ancora tanti gli stivali privi di omologazione, ma sta anche a noi scegliere la sicurezza e "ostracizzare" le calzature che non rispettano gli standard, per la nostra salute in primis!
Come scegliere gli stivali
Sicuramente, il prima possibile!
Meno si è esperti e più è facile cadere (sebbene questa non sia una regola aurea). Velocemente non significa frettolosamente: è necessario ponderare ed essere scrupolosi per evitare di fare acquisti sconvenienti o inutili.
Innanzitutto, rinnoviamo il consiglio: richiedere solo prodotti omologati! Purtroppo, se le case hanno aderito alla normativa, alcuni negozianti sono meno virtuosi e proveranno a convincervi che l'omologazione non sia necessaria. Non fidatevi!!!
Provare, infine, lo stivale. Deve essere comodo. Per verificarlo, seguite intanto due passaggi:
- indossare calzini spessi (quelli che utilizzerete guidando, sarebbe l'optimum)
- simulare la posizione di guida. Se siete in moto e il negoziante ve lo concede, salite in sella. Altrimenti, provate un po' a sedervi come se foste sul mezzo.
Ricordiamo che le dita devono muoversi in punta (il puntale e la suola dello stivale omologato saranno rigidi): il piede deve poter “respirare” per non perdere sensibilità e non dolere dopo ore di guida.
La caviglia deve essere saldamente avvolta, il che però non significa che lo stivale debba essere troppo stretto, o farà male! Tantomeno troppo largo, o sarà inutile. Quindi verificare che non faccia pieghe sulla tomaia.
(Se state acquistando uno stivale touring, vi consigliamo di fare due passi: è quello che utilizzerete più spesso per muovervi scesi dalla moto, di giorno!).
Non sottovalutiamo nemmeno altre caratteristiche:
- traspirazione
- ventilazione
- protezione dalle intemperie, dall'acqua, dal freddo
- (per un uso in pista si può ricorrere a della pelle ampiamente traforata)
La pelle bovina resta il materiale più gettonato, nonostante i tentativi di sostituirla, specialmente per una questione etica e ambientale. Tuttavia, i surrogati sintetici, non hanno ancora eguagliato il livello di sicurezza della pelle, né in termini di protezione né di comfort.
NB: la protezione vuole che lo stivale sia alto almeno 16 cm dalla suola interna, proteggendo anche una parte di gamba (il polpaccio quantomeno).
Ulteriori accortezze
- Controllare le suole! Una cucitura sarà sempre più resistente di un prodotto incollato che, alla prima scivolata o goccia di pioggia, potrebbe lasciarvi "a piedi"! Queste in ogni caso dovrebbero essere resistenti a superfici scivolose ed essere sufficientemente impermeabili. La loro altezza deve essere pari almeno a 4 mm, tacchi esclusi.
- Chiusura: controllare se c'è solo una zip o del velcro o, addirittura, i ganci a cappio. Indubbiamente gli stivali da pista oggi son ben dotati di chiusure adeguate, il che dovrebbe rassicurarvi in partenza.
- ISO 11642: il cuoio deve essere conforme alla norma ISO 11642, che è una prova di tenuta di colore nell’acqua.
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