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La scorsa settimana abbiamo parlato della Quando spostare il corpo per l'inserimento in curva, clicca qui se ti interessa!
Compra un paio di gomme nuove e non sarà difficile sentirti dire “per i primi km piega poco, che hai la cera sopra”. O, ancora meglio, “dacci una passata di carta vetrata”. Questo è uno dei tanti miti che circondano il nostro meraviglioso mondo.
Un tempo i produttori di gomme utilizzavano prodotti lubrificanti per la sformatura e l’immagazzinamento dei nuovi pneumatici. Questi prodotti, applicati sulla superficie dello pneumatico, ricadevano sotto al nome comune di “cera distaccante” ed erano, effettivamente, leggermente scivolosi.
Con le nuove tecnologie di fabbricazione odierne, la maggior parte delle aziende produttrici non utilizza più alcuna cera distaccante o prodotto lubrificante sugli pneumatici.
C’è da dire che a volte, in realtà, alcuni prodotti vengono ancora utilizzati dalle aziende, e applicati sulle gomme nuove. Questi prodotti però non hanno assolutamente niente a che vedere con le obsolete “cere” di una volta, e sono molto più delicati.
In conclusione, sono fondamentalmente irrilevanti.
Tu o qualche tuo amico siete scivolati con la gomma nuova, appena messa?
Non cedere alla tentazione di dare la colpa alla mitologica cera, non interrogandoti più sull’accaduto.
È molto, moolto probabile che, invece, la caduta sia stata causata da un’applicazione impropria delle tecniche di guida della moto. La maggior parte delle volte il motivo è infatti una gomma non ancora a temperatura sufficiente per riuscire a soddisfare le tue richieste in quella curva. Ovvero: hai voluto troppo, troppo presto. (Abbiamo parlato di come scaldare le gomme, qui)
Non prendere questa frase come una condanna o una critica, perché non vuole esserlo. Sfrutta anzi il vantaggio che questa nuova consapevolezza ti può dare. Tutti sbagliamo, è un dato di fatto. L’errore però, se vissuto e letto nella giusta maniera, è un’occasione di grande miglioramento.
Munisciti di autocritica e analizza il tuo comportamento in pista (o in strada), capisci davvero cosa è successo e – soprattutto – il perché. Comprendere il motivo (o motivi) che hanno portato alla caduta è il modo più efficace per migliorarsi ed evitare di compiere lo stesso errore in futuro. Non per caso, non per fortuna, ma per metodo.
Analizza la tua guida in tutta la sessione fino al momento della caduta: le gomme potevano essere ancora troppo fredde? Magari hai frenato troppo a fondo, troppo piegato? Hai fatto movimenti sbagliati sulla moto, destabilizzandola? Sei stato troppo aggressivo con l’inserimento di curva o con l’acceleratore in uscita? Le sospensioni sono correttamente tarate? Questa è l’occasione per scoprire un attuale limite tuo e/o della tua moto: trovalo e risolvilo.
Centinaia di piloti di livello mondiale hanno già espresso questo pensiero alla stampa. Recentemente il grande Troy Bayliss, caduto durante il round di apertura della Australian Superbike, ha rilasciato un’intervista dove ha detto “Scoprire perché sono caduto mi permette non solo di tornare a girare forte, ma di andare più forte di prima”.
P.s. Speriamo che l’intervento si risolva bene e in fretta Troy, ti vogliamo rivedere presto in pista!
Certo, non è divertente mettersi sotto la lente di ingrandimento e non è sempre facile trovare le vere cause della caduta, che possono essere davvero tante.
È per questo che il nostro consiglio è di analizzare per conto tuo la caduta, ma anche di cercare l’aiuto di un occhio esterno, lucido e tecnico.
Si sa, al bar sono tutti piloti e pronti a dare consigli e massime di motociclismo: la cosa migliore, francamente, spesso è non ascoltare.
In pista, invece, parla solo la tecnica: vai da uno dei nostri piloti-istruttori di guida. Che tu sia un partecipante dei nostri Corsi di guida oppure no, saranno felici di aiutarti a capire qualcosa in più di quello che è successo.
Cosa ancora più importante, sei sempre sicuro di star parlando ad un professionista: non avrà necessariamente tutte le risposte del mondo (come tutti), ma quello che è certo è che saprà darti un parere tecnico e serio. Trovarci non è difficile, siamo in tutte le piste di rilievo in Italia!
Come fare il break in delle gomme nuove
Per tornare al discorso delle gomme nuove, il fatto che sopra di esse non ci sia della cera scivolosa non deve essere preso come un’incitazione ad andare al massimo sin da subito, per vari motivi:
- Qualsiasi gomma, nuova o vecchia che sia, necessita di essere portata a temperatura corretta prima di poter offrire il massimo della sua performance. Abbiamo già visto come, per quanto e perché.
- Anche se le tue nuove gomme fossero della stessa marca e modello delle tue vecchie, una gomma nuova ti darà sempre feeling e sensazioni diverse rispetto ad una gomma usata. Prenditi il tempo necessario per percepire queste nuove sensazioni, comprenderle, farle tue e sfruttarle mentre guidi.
- Una gomma nuova è liscia, e le superfici lisce offrono meno frizione rispetto a quelle ruvide. Frizione = grip. Con il passare dei primi km la tua nuova gomma acquisirà una superficie più irregolare e frastagliata a causa dello sfregare sull’asfalto.
Le nuove microcreste e microcrateri della tua gomma andranno ad incastrarsi meglio nell’asfalto, anch’esso irregolare, contribuendo al grip che la gomma ti offre.
Attenzione, non stiamo parlando di una gomma consumata, stiamo parlando di una gomma meramente “iniziata”.
Chiudiamo questa sezione con quello che è il nostro consiglio sulle gomme nuove: quando hai una gomma nuova sii cauto per il tempo necessario a scaldare uniformemente la gomma, ad abituarti alle nuove sensazioni che ti dà e a rendere la gomma da liscia a ruvida.
Solo tu puoi sapere quando è il momento di spremere la gomma al massimo delle tue capacità. Come sempre diciamo, alza il passo in maniera progressiva e stai attento a quello che la gomma ti comunica in ogni momento: la risposta la troverai lì.
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